Ho pensato a lungo a come sarebbero cambiate le dinamiche in famiglia quando sarebbe arrivata Leila, la secondogenita. Le dinamiche familiari sono molto delicate e ogni intervento che ne modifichi l’equilibrio può portare risultati talvolta inaspettati.

Pinta aveva già superato brillantemente la prova dell’arrivo di Gaia, con tutte le attenzioni che avevamo posto per l’occasione. Immaginavo quindi, ma non davo per scontato, che l’arrivo del secondo figlio avesse per lei un impatto minore. E in effetti è stato così: il primo incontro con Leila è stato per lei molto meno forte, meno intenso, ma anche meno carico di stress (positivo o negativo che sia), quindi più sereno. Quasi a dire…”Toh, eccone un’altra! Va beh, ho gestito bene la prima farò lo stesso con questa”.

D’altra parte anche noi genitori siamo già più preparati: con il primo figlio tutto è nuovo, c’è un mondo da scoprire e da imparare, i livelli di stress sono elevatissimi e la sensazione di inadeguatezza anche. Si dice che con la nascita di un figlio non nasca solo un bambino, ma nascano anche una mamma e un papà…e questo secondo me rende benissimo l’idea.

Col secondo già siamo più “sgamati”: lo maneggiamo con maggior disinvoltura, ci preoccupiamo meno…tutto ciò che è conosciuto insomma, fa meno paura, si sa. E questo vale sia per noi che per il cane.

Il nuovo nato rappresenta quindi una totale novità solo per UN componente della famiglia: il primogenito. Ed è lui a rischiare di vivere la situazione con lo stress maggiore e di subire la situazione soccombendo un po’.

primo e secondo figlio

Per questo motivo l’incontro che temevo di più era quello tra Leila e Gaia, per l’insorgere di eventuali gelosie. Abbiamo superato brillantemente le 24-48-72 ore e oltre e sono entrambe ancora vive: un successone!

E’ ancora presto per dirlo ma per il momento è filato tutto liscio: Gaia è stata felice di “avere una sorellina tutta per lei”, si è mostrata tenerissima nei suoi confronti e continua ad esserlo.

Certo, le gelosie sono normali e probabilmente ci saranno momenti in cui emergeranno, così come ci saranno i conflitti, ma quello che mi interessa è che Gaia non subisca la situazione con sofferenza.

Io penso e mi auguro che il fatto di aver avuto Pinta come “sorella maggiore” non l’abbia mai fatta sentire veramente figlia unica e per questo potrebbe soffrire meno l’arrivo della sorellina. Avere un cane in casa significa innanzitutto per un bambino condividere tempi, spazi e risorse con lui: attenzioni dei genitori, coccole, momenti di gioco, merende ecc… e si sa che per un bambino la condivisione delle risorse è una delle cose più difficili da accettare poiché è una capacità che si sviluppa col tempo.

cane giochi bambina

Siamo già passati dal “Mamma voglio anch’io il latte” quando Leila mangia al “Mamma voglio anch’io il TUO latte”, ma non mi allarmo, era prevedibile: alla fine ho smesso di allattare Gaia solo sei mesi fa. Ma finché i problemi sono questi è facile venirne a capo!

Aver già in parte sperimentato tutto questo credo che possa quindi facilitare il processo di accettazione di un fratellino o una sorellina. Il tutto con le dovute differenze, non dico assolutamente che per il bambino il cane e il fratellino siano la stessa cosa, è naturale che non sia così, ma è anche inevitabile che il cane permetta al bambino di sviluppare competenze che altrimenti sarebbero emerse magari più avanti o con più difficoltà.

Quindi, momenti complicati e problematici ce ne saranno, inevitabilmente, ma già mi sento di ringraziare Pinta per tutto il lavoro che ha fatto con Gaia e per quello che farà con Leila.

cane neonato carrozzina

E sono sicura che anche tanti dei vostri cani, in silenzio e discretamente, stanno facendo altrettanto con i vostri bambini.

 

Il cane, il primo e il secondo figlio: la mia esperienza ultima modifica: 2017-09-19T11:45:51+02:00 da irene sofia
FacebooktwitterpinterestmailFacebooktwitterpinterestmail